Mi chiamo Amilcare sono un contadino e vivo in un’isola remota sulla costa ionica della Basilicata chiamata Cosetterra. Noi cosettani siamo un popolo di guerrieri-contadini.
Siamo conosciuti per la nostra abilità in battaglia che ci ha permesso di conquistare diversi territori della Basilicata. La colonia più importante si chiama Sant’arcangelo. Lì coltiviamo ed esportiamo la famosa percoca, frutto di possenti alberi che crescono solo su quella terra fertile. Tutto andava bene, fino a quando, un giorno il nostro valoroso esercito fu sconfitto durante la Battaglia di Marina contro il popolo leccese, conosciuto per l’imbattibile flotta navale. I soldati sconfitti tornati in patria non vollero più combattere. Fu la prima battaglia persa ed fu difficile superare l’imbarazzo della sconfitta. Fummo attaccati da diversi popoli e non fummo più capaci di commerciare con i territori vicini, eccetto per la colonia di Sant’arcangelo. Il sovrano era molto preoccupato e chiese aiuto proprio a noi contadini. Infatti la produzione continuò nonostante il periodo di crisi. Noi contadini ci riunimmo e decidemmo di produrre qualcosa di nuovo, la cosetta. La cosetta sarebbe stata l’unione dei nostri prodotti locali: il grano di Carosella, una zona della nostra isola molto fertile, i fiocchi d’avena, un cereale molto conosciuto nel nostro territorio, le uova delle nostre galline, il burro prodotto dal latte delle nostre mucche, le bacche di cacao essiccate per creare il cioccolato fondente, la confettura della percoca di Sant’arcangelo prodotta dall’unione della polpa di questo frutto con il glucosio, detto zucchero, tratto dalle canne da zucchero situate sulle coste della nostra isola ed infine è stata aggiunta una speciale polvere capace di dare forza al nostro esercito, il lievito. La cosetta fu chiamata la barretta che va di fretta poiché i nostri combattenti la mangiavano velocemente prima di andare in battaglia. Essa ebbe molto successo. Il nostro periodo di crisi si trasformò in un periodo di rinascita: ritornò il commercio e il nostro esercito vinse molte battaglie. Fu così che la nostra isola diventò una delle più importanti del Mar Mediterraneo grazie all’invenzione dei contadini.
My name is Amilcare, I am a farmer and I live on a remote island off the Ionian coast of Basilicata, called Cosetterra. We, Cosettani, are a people of warrior-farmers.
We are known for our battlefield skills which have allowed us to conquer several territories in Basilicata. The most important colony is called Sant’Arcangelo. There we cultivate and export the famous percoca, the fruit of mighty trees that only grow in that fertile land.
Everything was going well until one day our valiant army was defeated during the Battle of Marina against the people of Lecce, well-known for their unbeatable fleet. The soldiers, once they returned to their homeland, did not want to fight anymore. It was the first battle they had lost and it was difficult to overcome the embarrassment of defeat.
We were attacked by various peoples and we were no longer able to trade with nearby territories,except for the colony of Sant’Arcangelo. The monarch was very concerned and asked peasants for help. In fact, production continued despite the crisis period. We farmers gathered and decided to produce something new, the cosetta.
The cosetta would have been the union of our local products: the wheat of Carosella, a very fertile area of our island, oat flakes, a well-known cereal in our area, the eggs of our hens, the butter produced from the milk of our cows, dried cocoa berries to make dark chocolate, the Sant’Arcangelo percoca jam produced by combining the pulp of this fruit with glucose, called sugar, taken from sugar cane on the coasts of our island and finally a special powder, yeast, capable of giving strength to our army was added. The cosetta was also called the bar that is in a hurry because our warriors ate it quickly before battle. Our cosetta was a huge success. Our period of crisis turned into a period of revival: trade prospered and our army won many battles. Thus it was that our island became one of the most important in the Mediterranean Sea thanks to the peasants’ invention.
Je m’appelle Amilcare, je suis agriculteur et je vis sur une île isolée de la côte ionienne de la Basilicate appelée Cosetterra. Nous cosettiens sommes un peuple de guerriers-agriculteurs. Nous sommes connus pour nos compétences au combat qui nous ont permis de conquérir plusieurs territoires en Basilicate. La colonie la plus importante s’appelle Sant’arcangelo. Nous y cultivons et exportons la fameuse percoca, le fruit d’arbres puissants qui ne poussent que sur cette terre fertile. Tout allait bien, jusqu’au jour où notre vaillante armée a été vaincue dans la bataille de Marina contre les habitants de Lecce, connus pour leur flotte navale imbattable. Les soldats vaincus qui sont rentrés dans leur patrie ne voulaient plus se battre. C’était la première bataille perdue et il était difficile de surmonter l’embarras de la défaite. Nous avons été attaqués par différents peuples et nous n’avons plus pu commercer avec les territoires voisins, sauf que de la colonie de Sant’arcangelo. Le souverain était très inquiet et il nous a demandé de l’aide, les agriculteurs. En fait, la production a continué malgré la période de crise. Nous les agriculteurs, nous nous sommes réunis et nous avons décidé de produire quelque chose de nouveau, la cosetta.
La cosetta aurait été l’union de nos produits locaux: le grain de Carosella, une zone très fertile de notre île, les flocons d’avoine, une céréale bien connue dans notre région, les œufs de nos poules, le beurre produit à partir du lait de nos vaches, les fèves de cacao séchées pour créer le chocolat noir, la confiture de percoca de Sant’arcangelo produite par l’union de la pulpe de ce fruit avec du glucose, appelé sucre, extrait de la canne à sucre située sur les côtes de notre île et enfin une poudre spéciale a été ajoutée capable de donner de la force à notre armée, la levure. La cosetta s’appelait la petite barre qui va vite car nos combattants la mangeaient vite avant d’aller au combat. C’était très réussi. Notre période de crise s’est transformée en période de renaissance: le commerce reprend et notre armée remporte de nombreuses batailles. Notre île est devenue l’une des plus importantes de la Méditerranée grâce à l’invention des agriculteurs.
La stele di Rosetta è una stele egizia di granodiorite risalente al 196 a.C. che riporta un’iscrizione divisa in tre registri, per tre differenti grafie: geroglifici, demotico e greco antico.
Nel testo sono riportate le gesta compiute dal faraone a favore del paese, le tasse che ha cancellato, la decisione conseguente dei sacerdoti di erigere in tutti i templi d’Egitto una statua in suo onore.
La stele deriva il suo nome da un’antica città egiziana sul delta del Nilo, il cui nome latinizzato è appunto Rosetta, oggi nota come Rashid.
L’idea per questo progetto è stata generata da un’assonanza fonetica tra ‘rosetta’ e ‘cosetta’. Perciò ci siamo impegnati a realizzare una storia per introdurre la “Stele di Cosetta”, in italiano, e tradurla così in due delle lingue che studiamo: l’inglese e il francese.
Realizzato dalla classe 3BL A